Da oggi i cacciatori possono riprendere a sparare: la terza domenica di settembre si alza, infatti, il sipario sulla stagione venatoria ufficiale che si chiudera' il 31 gennaio.
Ieri invece sono scesi in piazza gli animalisti che a Venezia, in un corteo sfilato sotto una pioggia battente, hanno chiesto l'abolizione della caccia.
E il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, insieme a Umberto Veronesi e all'associazione "Coscienza degli animali, il cui 'manifesto' ha ricevuto oltre 100 mila adesioni, e' intervenuta a nome della biodiversita', definendo con le parole di Tolstoj la caccia "un atto stupido, crudele e nocivo al sentimento morale".
Il ministro del Turismo insieme all'oncologo e senatore del Pd, ha inviato un messaggio alle organizzazioni scese in piazza oggi "la coscienza animalista e' una grande ricchezza di cui essere orgogliosi" al cui interno "si pone in primo piano il rifiuto deciso alla barbara pratica della caccia da parte di una schiacciante maggioranza dell'opinione pubblica che non deve piu' essere ignorata".
Chi pratica la caccia - suggellano - "non fa solo del male agli animali del Pianeta ma provoca anche grave danno all'ambiente che e' di tutti". Sul versante venatorio, invece, e' continuato il conto alla rovescia in attesa della prima battuta 'ufficiale' della stagione: anche se gia' da qualche giorno le pre-aperurtura avevano concesso, in quasi tutte le regioni - tra ricorsi al Tar e le solite polemiche - almeno un paio di uscite ai cacciatori.
Erano circa un migliaio secondo gli organizzatori, 500 per le forze dell'ordine, gli animalisti appartenenti a Lav (Lega antivivisezione), Enpa (Ente nazionale protezione animali), Lac (Lega per l'abolizione della caccia), Lipu, Oipa (Organizzazione internazionale per la protezione degli animali), Animalisti italiani, ed altre sigle, che hanno dato vita alla manifestazione sotto una pioggia battente . Hanno chiesto l'abolizione della caccia, alla quale - dicono - sono "contrari l'80% degli italiani", e la conservazione della biodiversita'.
Altre associazioni (tra cui Oipa) hanno invece portato oltre 14.000 firme al Senato per chiedere maggiore attenzione verso una petizione che "non si fermera' fino a quando non verra' raggiunto l'obiettivo di fermare la caccia".
Importanti novita', quest'anno, attendono i cacciatori: sono le modifiche apportate alla legge 157 (quella che regola l'attivita' venatoria nel nostro Paese) con l'approvazione - pochi mesi fa - della legge Comunitaria.
All'articolo 42, la legge di respiro europeo, norma anche in materia venatoria: tra le modifiche principali, quella di estendere ai primi 10 giorni di febbraio il calendario riducendone altrettanti a settembre (la lunghezza della stagione rimane la stessa) dietro parere dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), e soprattutto il divieto di sparare ad alcune specie in particolari periodi dell'anno come la migrazione, la riproduzione e l'assistenza alla prole.
Ma, secondo ambienti del mondo venatorio, almeno per ora con la Comunitaria e' aumentata "l'incertezza giuridica". E di fatti, la Conferenza delle Regioni convochera' presto un tavolo istituzionale ad hoc per l'applicazione delle norme in tutte le Regioni, che l'Ispra aveva provato ad aiutare con un documento contenente le linee guida per la stesura dei calendari alla luce delle nuove regole. Per questo il Wwf ha fatto sapere che e' pronto a nuovi ricorsi affinche' venga rispettata la legge.
http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=145381&utm_source=Rainews24+via+twitterfeed&utm_medium=twitter&utm_campaign=newsla Brambilla forse è una delle poche del pdl che si salva...