stkinvincibile Spettacolare
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| Titolo: "Indigente espulso non è punibile" Consulta "integra" parte ddl sicurezza Ven Dic 17, 2010 7:21 pm | |
| Lo straniero che in "estremo stato di indigenza" non ha reiteratamente ottemperato all'ordine di allontanamento del questore continuando a rimanere illegalmente in Italia, non è punibile. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale, evidenziando la mancata previsione di un ''giustificato motivo'' nelle norme del "pacchetto sicurezza" del 2009 relative al reato di clandestinità. A sollevare la questione alla Consulta è stato il Tribunale di Voghera, chiamato a giudicare sul caso di una clandestina più volte raggiunta da un decreto di espulsione ma che, per motivi di estrema indigenza, non aveva potuto lasciare l'Italia con i propri mezzi. Si tratterebbe, dunque, di un "giustificato motivo" che però non è stato previsto dal testo unico sull'immigrazione, così come modificato dall'ultimo "pacchetto sicurezza" del governo Berlusconi (legge 94 del luglio 2009). Ebbene, dopo aver rilevato che il "pacchetto sicurezza" ha aumentato nel massimo (da quattro a cinque anni) le pene per lo straniero destinatario di un decreto di espulsione adottato dopo l'inottemperanza ad un precedente ordine di allontanamento, la Corte Costituzionale censura la mancata previsione di un "giustificato motivo". Si tratta infatti - scrivono i giudici costituzionali - di una clausola che, come la Corte ha già rilevato, è tra quelle "destinate in linea di massima a fungere da 'valvola di sicurezza' del meccanismo repressivo, evitando che la sanzione penale scatti allorchè, anche al di fuori della presenza di vere e proprie cause di giustificazione, l'osservanza del precetto appaia concretamente 'inesigibile' in ragione, a seconda dei casi, di situazioni ostative al carattere soggettivo od oggettivo". Nel caso, ad esempio, di "estrema indigenza, indisponibilità di un vettore o di altro mezzo di trasporto idoneo, difficoltà nell'ottenimento dei titoli di viaggio, etc", la clausola di "giustificato motivo" esclude - sottolinea la Corte - la "configurabilità del reato". http://www.tgcom.mediaset.it/politic...lo498505.shtml | |
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