E' stato pesantemente insultato e minacciato dagli altri detenuti Michele Misseri, lo zio di Sarah Scazzi che ha confessato di aver ucciso la nipote. I reclusi lo hanno accolto battendo oggetti sulle sbarre e gridandogli: "Bastardo", "devi morire", "ammazzatelo", "datelo a noi". Da quando è entrato in carcere, Misseri non tocca cibo e a tratti piange pronunciando frasi sconnesse.
Per l'uomo è stata disposta la vigilanza a vista con due, tre agenti per ogni turno che hanno il compito di controllare ogni suo movimento, 24 ore su 24.
Questo provvedimento ha lo scopo di evitare gesti di autolesionismo, ma anche di tutelare l'uomo dalle aggressioni da parte degli altri detenuti.
Misseri: "Mi ammazzo"
Misseri si trova da solo in una piccola stanza del reparto, distante dalle altre. Molto spesso ripete: "Mi ammazzo, ora la faccio finita".
"Già toccata un'altra volta"
"L'avevo già toccata un'altra volta". Lo ha ammesso davanti al gudice per le indagini preliminari nelle dichiarazioni durante l'udienza di convalida del fermo disposto nei suoi confronti. Lo ha reso noto il difensore di Misseri, Daniele Galoppa. L'ammissione di Misseri rafforzerebbe l'ipotesi che Sara avesse raccontato a qualcuno di avances fattele. Ne aveva parlato in tv anche il fratello di Sara, Claudio, per il quale la quindicenne si era lamentata con Sabrina, il giorno prima di scomparire, dell'atteggiamento dello zio Michele. Sabrina ha invece sempre negato di aver saputo alcunché del genere. Lo zio di Sarah ha quindi ammesso di aver strangolato la nipote dopo che la ragazzina aveva respinto una sua avance.
Pm: "Vilipendio di cadavere"
Nell'udienza di convalida, la procura ha contestato anche il reato di vilipendio di cadavere. La contestazione sarebbe legata allo stupro che l'uomo ha raccontato agli inquirenti di aver compiuto dopo che aveva già ucciso la nipotina. Gli altri reati a carico dell'uomo sono omicidio volontario, sequestro di persona e occultamento di cadavere.
Salma ad Avetrana, insulti a zio
La salma di Sarah Scazzi, composta in una bara bianca, è giunta ad Avetrana (Taranto), accolta da un lunghissimo applauso della gente e da alcune persone che scandivano il nome della ragazza. Nella camera ardente sono entrati i genitori, il fratello e alcuni parenti della 15enne. Fuori molte persone piangevano, altre urlavano insulti contro Michele Misseri, lo zio che ha confessato l'assassinio della nipote.
http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo492859.shtmlQuesto mi sa che fara' una brutta fine...